Viaggio nel tempo: Il mio primo Natale in Italia - GSO

Viaggio nel tempo: Il mio primo Natale in Italia

Cibo! Sì, il profumo del buon cibo mi accoglieva ogni volta che aprivo la porta di questa casa di campagna, le cui decorazioni natalizie e giocattoli mi impedivano quasi di muovermi all’interno. C’era un’ampia tavola da pranzo al centro del salotto, preparata con piatti e posate insolitamente raffinati. Una candela bianca sedeva al dentro una ghirlanda rosso vivo e verde, posta al centro del tavolo con scopo decorativo. Tuttavia, l’attrazione principale non era la tavola, né il grande albero deliberatamente decorato, bensì la cucina, in cui ogni sorta di prelibatezza veniva preparata.

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La famiglia che mi ospitava mi ha fatto accomodare a tavola, in attesa che il meraviglioso pranzo di Natale venisse servito. Per fortuna, visto il mio non proprio eccellente livello di italiano, ero circondato da persone di buon cuore che parlavano inglese. Abbiamo chiacchierato del più e del meno, dalla mia vita in Cambogia, fino ad arrivare al calcio, argomento in cui ho finto di conoscere qualcosa. Dopodiché, è iniziata la festa: a ognuno veniva servito del buon vino sfuso e il prestigioso Prosecco veneto. Purtroppo, vista la mia giovane età, non ho potuto unirmi all’assaggio del vino, ma ho recuperato con tutte le pietanze servite: antipasto, primo, secondo, contorno e dolce. Ho quasi pianto per la bontà del cibo! È stato il pasto più ricco e buono che io abbia mai sperimentato. Ma non è finita qui, i pranzi sono durati settimane, e io rischiavo di esplodere ogni volta. La cosa più affascinante di tutte è che gli ingredienti erano quasi sempre gli stessi, o comunque simili, ma i modi diversi in cui venivano impiegati creavano delle combinazioni e dei piatti fantastici.

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Improvvisamente, Natale sembrava essersi trasformato in qualcosa incentrato sui bambini, e infatti, sono diventato un babysitter! C’erano bambini di tutte le età dalle varie famiglie. Non sono mai stato bravo con i bambini, mai. Comunque, ho pensato che poteva essere un’esperienza stimolante, quindi ho provato a conoscerli. Ho imparato da mio fratello minore che i bambini hanno la più viva curiosità, che talvolta provoca sentimenti contrastanti negli adulti. Ecco perché ho pensato che stare insieme a loro potesse essere un’esperienza interessante. Ho iniziato il mio lavoro di babysitter il giorno di Natale, disegnando e guardando film da bambini. Erano tutti adorabili, anche se a tratti snervanti, ma mi hanno lasciato con un senso di travolgente nostalgia.

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Vivendo in Italia da quasi due anni, mi sono perso molti eventi importanti della vita dei miei fratelli minori. Ma è stato all’improvviso, quando tutti quei bambini hanno iniziato a punzecchiarmi le orecchie e la faccia (per fortuna non il naso), che mi ha assalito il ricordo di quanto fosse immensamente bello, innocente e divertente avere qualcuno con cui giocare. Una casa non potrà mai essere tale se non si conoscono gli elementi che la compongono. Questo Natale passato con la mia famiglia ospitante non avrebbe potuto essere migliore, lo sentivo nell’angolo più luminoso della mio essere. Mi ha portato ad apprezzare di nuovo l’amore e a ricordare sempre quanto conta e cosa significhi davvero la parola famiglia.

Vorrei anche cogliere l’occasione per ringraziare la famiglia che mi ha ospitato, per avermi donato un Natale così caloroso e un’esperienza così bella in Italia.

Sithis Yim Samnang

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